Ad ogni modo è bene fare un po' di chiarezza su cosa vuol dire essere dipendenti e cosa essere in proprio:
- chi è in proprio è come il mercato azionario, se le cose vanno bene guadagna di più di un dipendente, se vanno così così guadagna meno di un dipendente (ma continua nella speranza di migliorare) , se le cose vanno male perde tutto.
- chi è dipendente è come chi possiede delle obbligazioni. Finchè l'emittente (il datore di lavoro) è in piedi ha il suo stipendio garantito, senza risentire delle flessioni di mercato. Se però le cose vanno molto male può capitare che l'emittente non riesca a rimborsare l'obbligazione, ovvero la ditta salta ed il dipendente si trova per strada.
Mi piace la tua metafora "finanziaria" anche perché mi consente di ribadire che certe forme di precariato sono una palese distorsione, un'anomalia perché hanno alto rischio (poche tutele, facilità di "licenziamento") e basso rendimento (salario). Quale investitore che possa scegliere acquisterebbe un prodotto del genere???
Insomma, il lavoro NON è un diritto sicuro. E' impossibile che lo sia, e chi dice il contrario sta semplicemente raccontando una favola per intortare la gente.
Che a qualche sindacalista stiano fischiando le orecchie?
Sulla questione tassazione ed evasione: qui ci sarebbe davvero di che aprire un topic a parte,eh...
Comunque, a grandi linee, il sistema tributario prevede imposte dirette che colpiscono il reddito che si forma (Irpef, Ires,...) ed indirette che colpiscono il reddito nel momento in cui viene speso (IVA, accise sui carburanti,...).
Posto che non mi sentirete mai dire che la colpa dell'evasione è dei lavoratori dipendenti, evasione, vuol dire anche "dribblare" le imposte del secondo tipo e quindi, ad esempio vendere o acquistare in nero.
Quindi qua, chi è senza peccato scagli la prima pietra!
Ricordo molto bene le lezioni tenute all'Università sul tema dell'evasione e su come la decisione di evadere sia schematizzabile come un bilancio razionale dove da abbiamo:
- da una parte il beneficio economico corrispondente alla somma non versata
- dall'altra il prodotto della sanzione X la probabilità che questa si realizzi
Se ad esempio evado per 1000 euro, potrei essere dissuaso, a fronte di una sanzione di 10.000 che abbia almeno il 10% di probabilità di verificarsi (10.000X10%=1000).
Finché sanzioni e controlli saranno a livelli "risibili", sarà sempre conveniente evadere a prescindere dalla percezione del livello dei servizi che con quelle tasse lo Stato mi mette a disposizione.
Io sono convinto che, dato il materiale umano mediamente a disposizione in Italia, si possa fare ben poca leva sul senso di legalità o altre belle cose che poco hanno purtroppo a che fare con la nostra cultura, ma che ci voglia il "bastone". Bisogna cioè intervenire sulla sanzione che magari potrebbe essere molto elevata, se pecuniaria, o divenire "penale". E non esiste che quel fenomeno di Rossi deve al fisco 100 e se la cava pagando 10, non esiste.
Quanto alla natura "redistributiva" delle tasse, non mi pare che la Costituzione la indichi direttamente, ma dicendo più o meno che "ognuno deve contribuire in proporzione alle sue possibilità...", lo fa, indirettamente. Se insieme dobbiamo pagare 10 e tu che sei più ricco ne paghi 7, stai implicitamente girando un po' della tua ricchezza a me, consentendomi di pagare meno.
Questa caratteristica, che viene definita "progressività" del prelievo fiscale, non è per nulla automatica e in certi paesi più "liberisti" è poco o per nulla presente.
Comunque ieri la BCE ha tagliato di un altro 0,5 il tasso base e chi ha un mutuo gioisce
E poi guardate che in giro ci sono anche imprenditori così:
http://www.viaemilia...izia.php?id=797Ciao
Guba
"Sono nervoso come un gatto coda-lunga in una stanza piena di sedie a dondolo..."
Zafira A EcoM giunta al traguardo dei 318.000 ECO-KM! (71.000 dal rifacimento testata)