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Test Drive: Lancia Delta 1.8 Di-TurboJet Platinum GPL by Tartarini


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Nicola Ventura

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Negli ultimi decenni l’industria di impianti a Gpl e metano aftermarket ha compiuto un notevole salto qualitativo. Una scelta obbligata per mettersi al pari con l’evoluzione tecnologica dei motori e per combattere la concorrenza

low cost di produttori polacchi, turchi e, sempre di più, cinesi. A confermarlo è la Lancia Delta 1.8 Di-TurboJet a iniezione diretta trasformata dalla Tartarini Auto. Un modello da 200 CV che ha poche velleità ecologiche, ma utile per comprendere come la combinazione tra unità moderne e soluzioni a gas avanzate può contribuire a ridurre l’impatto ambientale senza compromettere il piacere di guida.
 
Un nome che ha fatto storia
Erede del modello che nel 1979 inaugurò il segmento delle compatte di lusso e che stupì il mondo dei rally dominando le classifiche iridate negli anni Ottanta, la terza serie introdotta nel 2008 dopo un decennio di assenza sul mercato ha poco in comune con l’antesignana, se non il nome e una personalità decisa. Il design è “morbido” e ricorda i modelli degli anni ’40-‘50, in particolare per la linea di cintura alta e per l’ampia calandra che domina il frontale. Al quale sono abbinati elementi moderni, come i gruppi ottici anteriori con luci diurne a Led, e cerchi da 18” che aiutano a rendere proporzionati i volumi. A stupire, però, sono il passo di 2,7 metri (12 cm in più della Golf) e gli ingombri superiori alla media del segmento: 4,5 metri di lunghezza, 1,8 di larghezza e 1,5 di altezza.

Dietro si è in salotto
A beneficiare delle maggiori dimensioni esterne sono soprattutto i passeggeri posteriori che dispongono di centimetri degni di una limousine. E che possono gestire in autonomia facendo scorrere le poltrone in senso longitudinale e regolando l’inclinazione dello schienale. O decidendo di abbattere i sedili per incrementare il vano bagagli da 380 a 1.150 litri. Valori che rimangono inalterati con la conversione a gas grazie all’inserimento del serbatoio toroidale da 58 litri (46,4 effettivi, sufficienti per un ‘autonomia teorica di oltre 500 km) al posto della ruota di scorta, sostituita da un kit di riparazione rapida del pneumatico.

Il posto guida è su misura
Ottima la posizione di guida, merito delle ampie regolazione di volante e sedile in Alcantara e pelle e della disposizione razionale dei comandi. Compreso il commutatore/indicatore del livello del Gpl inserito all’estremità sinistra della plancia. Che ha linee classiche, finiture di pregio e consolle orientata verso il guidatore con al vertice lo schermo a colori del navigatore (optional a 1.110 euro). La visibilità è buona, anche se per le manovre in retromarcia i sensori del parcheggio risultano molto utili. A rendere più elevato il comfort di bordo è pure l’ottima insonorizzazione.

Un concentrato di tecnologia
Il motore è un moderno 4 cilindri da 1.742 cc con iniezione diretta, turbocompressore, doppio variatore di fase continuo e tecnologia “scavenging”. Sistema, quest’ultimo, che consente di massimizzare la coppia ai bassi regimi. Un concentrato di tecnologia che sprigiona 200 CV a 5.000 giri e una coppia massima di 320 Nm disponibile tra 1.400 e 3.750 giri/minuto. Numeri di rilievo che si possono sfruttare con le tre modalità di guida che regolano mappatura del motore e del cambio automatico a 6 velocità Sportronic: “Norm”, “Winter” e “Sport”. Al quale si aggiunge l’opzione sequenziale per selezionare le marce in modo manuale con le levette dietro il volante. Un’alternativa comoda per sfruttare il freno motore in discesa o nelle scalate in fase di frenata o per “tirare” le marce al limite dei “fuorigiri”. Nel quale il sistema impedisce di arrivare inserendo in automatico il rapporto superiore.

Asseconda il tuo carattere
A seconda della modalità scelta la Delta cambia carattere. È placida nell’erogazione della potenza con il programma invernale pensato per favorire la trazione sui fondi scivolosi. Scegliendo la modalità normale si guadagna un po’ di brio pur mantenendo un comportamento fluido, che ottimizza consumi ed emissioni, e un assetto morbido che favorisce il comfort. Decisamente più aggressivo il programma “Sport”, con innesti più rapidi, motore che sale di giri più prontamente e sospensioni e ammortizzatori con taratura più rigida per incrementare la tenuta di strada. Al quale pensano pure i numerosi dispositivi elettronici presenti, come l’ESP con integrati i sistemi di controllo trazione (ASR), antipattinamento (MSR), differenziale elettronico (TTC), servoassistenza in curva (LTF) e sterzo elettronico attivo (DST). Di pari efficienza è l’impianto frenante, apparso sempre pronto e privo di segnali di affaticamento.

Pensato per salvaguardare il motore
L’impianto Gpl è di tipo sequenziale fasato multipoint per veicoli a iniezione diretta turbo ed ha il software di gestione dell’alimentazione a gas programmato in modo specifico per il 1.8 della Delta. Con un’impostazione pensata per salvaguardare il motore. Che a differenza di molti modelli bi-fuel ufficiali non prevede l’impiego di materiali specifici per salvaguardare i componenti dalle maggiori temperature generate dal gas. E che è dotato di iniettori più delicati che necessitano di costante "lubrificazione". Per evitare la possibile usura precoce della meccanica, Tartarini ha previsto l’impiego del gas soltanto quando il regime del motore è compreso tra i 1.000 e i 5.000 giri/minuto. Lasciando l’alimentazione a benzina per le fasi più critiche: con il motore al minimo e con alti regimi di rotazione. Per maggiore sicurezza, inoltre, gli iniettori a benzina sono lubrificati con micro spruzzate anche quando si viaggia per un periodo prolungato nel “range” a Gpl. Come in autostrada dove, procedendo in sesta a velocità di codice, il contagiri segna 2.500 giri/minuto.

A gas si perde la “diretta”
Con l’alimentazione a Gpl cambia anche il tipo di iniezione, che diventa indiretta. Fattore che incide sulle doti del 4 cilindri Lancia. Secondo i tecnici dell’azienda emiliana, con il gas la potenza massima scende da 200 a 190 CV e la coppia disponibile da 320 a 310 Nm. Con conseguente minore spunto in ripresa e accelerazione (per passare da 0 a 100 km/h sono necessari 7,8” anziché 7,4), mentre la velocità massima rimane di 230 km/h. In realtà, si tratta di un calo modesto non percepibile nella guida quotidiana e avvertibile solo con un’andatura sportiva.

Emissioni in calo, ma la CO2 è alta
A scendere sono le emissioni, con quelle inquinanti di particolato e monossido di carbonio che si avvicinano allo “0” e con l’anidride carbonica che passa da 185 a 167 grammi/km (-10%). Un valore, quest’ultimo, che è alto in assoluto, ma in linea con la migliore concorrenza a benzina monofuel, come l’Audi A3 2.0 TFSI da 200 CV (168 g/km). Viceversa, rimangono lontane le emissioni di CO2 delle rivali a gasolio, quali la Delta 2.0 MTJ Twinturbo da 190 CV (149 g/km) o la BMW 123d da 204 CV (135 g/km).

Con il Gpl spese in calo del 40%
Buone notizie arrivano dal fronte delle spese di gestione grazie al minore costo del Gpl. Difficile, però, determinare il risparmio in modo preciso poiché, anche con il commutatore selezionato sul gas, si ha comunque un consumo, pur limitato, di benzina. Che varia in modo sensibile secondo percorso, traffico, condizioni climatiche e stile di guida adottato. Prendendo per buoni i dati dei consumi dichiarati (7,8 l/100 km a benzina, 9,0 a Gpl) e con gli attuali prezzi dei carburanti (benzina a 1,67 euro/litro, Gpl a 0,73), il risparmio teorico sfiorerebbe il 50% (il costo chilometrico scende da 0,13 a 0,066 euro). Che si riduce al 40% circa tenendo conto della miscela nobile ingerita durante il funzionamento a Gpl. Da notare che per la versione diesel 2.0 MTJ da 190 CV la spesa teorica per percorrere un chilometro è di 0,094 euro.

Il kit si ripaga in circa 30.000 km
La Lancia Delta 1.8 Di-TurboJet Sportronic con allestimento “top” di gamma Platinum è in listino a 32.470 euro, lo stesso prezzo della versione a gasolio da 190 CV con pari allestimento, con una dotazione di serie completa. Valori che potrebbero subire un lieve rialzo con il debutto a inizio 2012 del modello appena sottoposto a restyling. Che include in gamma la versione bi-fuel Gpl 1.4 Turbo da 120 CV, più economica e amica dell’ambiente (le emissioni di CO2 si fermano a 131 g/km) rispetto alla versione della nostra prova. Per il kit Tartarini si devono aggiungere altri 1.800 euro, cifra che si recupera in 30-35.000 km o, se si confronta con la 2.0 diesel, in circa 65.000 km.

Pregi
  • Ottima abitabilità
  • Comfort notevole
  • Qualità motore
Difetti
  • Design troppo personale
  • Visibilità posteriore
  • Prezzo elevato
a cura di Stefano Panzeri

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