Vorrei aggiungere la mia alla discussione. I dati li ho acquisiti dal bimestrale "soldi e Diritti" di Altroconsumo.
Ho letto "Soldi e Diritti" di Gennaio, e vado ad illustrarvi le mie (lunghe) impressioni. Ed un giudizio.
Prima di tutto si tratta di un editoriale, non di un'inchiesta. Un editoriale scandaloso, per una rivista emanazione di "un'associazione di consumatori, la prima e la più diffusa in Italia con i suoi 300.000 Soci. Indipendente e senza fini di lucro, ha un unico obiettivo: l'informazione e la tutela dei consumatori." Veniamo ai fatti.
L'editoriale si intitola "Crisi: misure misere". Fin qui nulla di male, anche se parte subito dalle conclusioni
(milioni di euro pubblici che, nel migliore dei casi, daranno qualche spicciolo ai poveri) per poi dimostrarle: certamente non il massimo dell'equidistanza, ma pazienza. Per ora.
Prosegue con una giustissima critica al Governo circa i fondi negati retroattivamente per le innovazioni edili, pasticcio solo in parte ritrattato in seguito, e del quale pochi hanno avuto la bontà di occuparsi. Poi la caduta libera nella pura disinformazione e manipolazione dell'opinione.
Partiamo con la disinformazione. I presunti tempi biblici che scoraggerebbero i commercianti ad aderire non solo non sono tali, ma non esistono proprio. Anche
mascalzone67 ci è cascato, e con lui credo gran parte dei lettori che si affidano ad una rivista che credono "emanazione dei consumatori". In piena buona fede.
Ribadisco senza tema di smentita che la Carta Acquisti (non Social Card, altra subdola manipolazione per connotarne la natura che un osservatore neutrale non dovrebbe usare) è una carta prepagata, e che si comporta esattamente come una PostaPAy. Così è stata annunciata, presentata, spiegata, e questo è ciò che risulta dalla legge. Punto e basta.
Si va poi oltre. "Soldi e Diritti" (nella persona dell'editorialista) millanta l'esistenza di una quota da erogare all'esercente da parte dello Stato, pari al 2%... che non risulta da nessuna parte!
Se ne deduce che l'editorialista di "Soldi e Diritti" ha fornito informazioni non solo fuorvianti per l'opinione dei propri lettori, ma addirittura false!
L'avrà fatto scientemente, cioè apposta, o per colpa, quindi senza curarsi minimamente di cosa stesse parlando? Credo che la risposta la si ha proseguendo, allorché snocciola cifre riguardanti il costo dell'operazione. In particolare, mettendo a bilancio sfavorevole per lo Stato (noi) tutte quelle voci (in parte elencate da
mascalzone67) che privilegiano le Poste Italiane: francobolli per la spedizione, costo della carta, introiti per le ricariche. Non fraintendetemi: tali cifre esistono, e credo che siano accurate. Dov'è l'inganno? Perché insisto col dire che sono notizie che, messe così, tendono a dirigere l'opinione del lettore verso le conclusioni volute dall'editorialista?
Pensateci...
Di chi cavolo sono le Poste Italiane? Anche se privatizzate, hanno un solo azionista: il Ministero del Tesoro, quindi...lo Stato! Quindi non si tratta di COSTI, ma di una PARTITA DI GIRO, soldi cioè che girano all'interno delle tasche dello stesso proprietario. Ergo: lo Stato non ci rimette nemmeno un centesimo, al contrario di quel che vorrebbe far credere "Soldi e Diritti" per poter dare peso in modo ignobile alla propria linea di giudizio: aprioristica e pregiudiziale, falsa e fuorviane! Altro che difesa del cittadino ed equidistanza, altro che associazione "Indipendente e senza fini di lucro" che "ha un unico obiettivo: l'informazione e la tutela dei consumatori". Si tratta di un editoriale fortemente aprioristico e "di parte", e come tale po-li-ti-co! Tutto il contrario di quel che dovrebbe fare Altroconsumo, tutto l'opposto di quello per cui pagano i propri lettori-soci!
Ho già provveduto, come socio, a spedire una protesta analoga a questo post ad Altroconsumo. Non ne verrò a capo, come testimoniano le decine di testimonianza di defezione dall'associazione, che ho scoperto oggi su Internet.
Questa non è altro che l'ennesima dimostrazione di quanto ho sempre sostenuto: mai affidarsi ciecamente a qualsivoglia organo di informazione, sia esso un Grillo, Altroconsumo, La Repubblica o Il Giornale...(gli organi di partito non fanno informazione, ma propaganda, che è altro).Magari per la maggior parte delle volte hanno ragione, scrivono o dicono cose sensate...ma ogni tanto una corbelleria la cacciano fuori, per dolo o per colpa. Tutti.
Ocio!