Caro Max,
non credo di aver fatto il giudice nei tuoi confronti. Sai tu il tuo vissuto, e nessun altro come te.
Se fai certe affermazioni sai tu il perché e sicuramente hai i tuoi buoni motivi.
Ma, se a quello che ti ho detto, hai reagito così, potrei pensare che hai la coda di paglia: tranquillo, non l'ho pensato. Sai tu perché hai reagito così. Evidentemente non mi sono spiegata a sufficienza, perché non l'ho detto con alcuna cattiveria.
Penso solo che tu stia difendendo a spada tratta questa social card, quasi fosse più importante dei destinatari della stessa e della loro dignità. Spiegami il perché. Non mi interessano ragioni politiche, stiamone fuori .
Ti sarebbe bastato leggere i post prima di intervenire: e tre!
la stragrande maggioranza di coloro che riceverà la Social Card è formata da povera gente per la quale 40 € al mese sono la differenza tra vivere e sopravvivere a stento.
Vi sembra che pontifico? Ecco, allora rileggete anche le argomentazioni...e cercate di capirle, che vi riesce se non le ignorate, soprattutto se non confondete i fatti con le opinioni.
Tutto questo sempre a DIFESA del DIRITTO dei più bisognosi ad avere, e CONTRO i demagoghi che vogliono negarglielo.
È semplice esser pederasti con le altrui terga (moderatore: va meglio così ?)Ho sempre e solo fatto informazione CONTRO la disinformazione. Siccome il 90% delle critiche arrivano da false informazioni, mi sono permesso di fare chiarezza. Non difendo il provvedimento, ma il diritto di ricevere aiuto. Devo scriverlo ancora?
Tra le altre cose, non rispondendo al quesito "si può fare sempre di più, ma nessuno dice COSA" hai sparato una frase infelicissima...talmente infelice che ho voluto accertarmi fosse tale prima di risponderti. Non hai ancora capito perché l'ho presa così, ma se avessi evitato di presupporre che io non sapessi di cosa parlo...forse avresti ricevuto altra risposta. In pubblico ed in privato.
Comunque ancora non ho capito quale strano click ti sia scattato
Aura. Ecco la sequenza:
Carissimi, si può sempre fare meglio. Sempre. Non c'è nessun dubbio. Quel che non si dice è COSA si poteva fare. E neppure COSA si può fare per migliorare quel che c'è. Soprattutto, non lo dicono coloro che NULLA hanno fatto quando avrebbero dovuto, ma questa è polemica antica e non ci riguarda.
Quel che è stato fatto è qualcosa. Non è abbastanza, ma d'altra parte non lo è mai...o no? Dalle mie parti si dice "piuttost che nient l'è mei piuttost".
la tua risposta:
Caro Max,
prova a farti una settimana di volontariato alla Caritas, poi ne riparliamo.
Cara Aura...che c'azzecca?
Caro Gianluca,
quando mi è capitato di ascoltare persone che vivono storie di particolare difficoltà, certo non ho pensato che è colpa mia, so che non lo è. Ho però avuto il profondo rammarico di non poter fare di più di quanto stessi facendo.
E questo è un sentire che non mi è piaciuto affatto.
E' una sensazione di impotenza che non è facile da accettare.
Non mi sto riferendo ad individui o famiglie che si trovano in disgrazia, ad es., per i videopoker o per spese avventate, o comunque qualcuno che la sua sventura se l'è in qualche modo cercata. Ma, ad es., famiglie mandate in rovina a causa di malattie incurabili che hanno colpito il babbo ed hanno impedito anche alla moglie di continuare a lavorare, e tutto il resto che non sto qui a dire.
Certo non possiamo farci il carico morale di tutto il male del mondo, ma, non credo sia possibile fare l'abitudine a tutto questo. Non so se mi sono spiegata.
Non è chiaro cosa c'entri con le cose che stavo dicendo, né perché hai rivolto quell'invito a me!