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Progetto Desertec, energia dal deserto.


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5 risposte a questa discussione

#1
Toninon

Toninon

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Ecco un piano completo di rivoluzione nel campo della produzione di energia tramite energie rinnovabili, il progetto Desertec.

Come si vede e' basato su:
  • Centrali solari termodinamiche nel Sahara.
  • Generatori eolici nel Nord-Europa.
  • Idroelettrico, praticamente come adesso.
  • Linee di trasporto elettriche ad alta tensione in corrente continua, per avere la massima efficienza.
  • Risparmio energetico.
  • ...
Secondo me e' interessante soprattutto per due motivi:
  1. la sua completezza e gradualita'. L'obiettivo e' a lungo termine e viene raggiunto con gradualita'.
  2. Le fonti energetiche aggiuntive principali, eolico di grandi dimensioni e solare termodinamico, sono competitive gia' adesso.
Inoltre si parla di tecnologie abbastanza stabilizzate, l'eolico di grandi dimensioni e' ormai maturo, il solare termodinamico anche (in USA esistono centrali di grandi dimensioni da oltre 20 anni). Le linee elettriche ad alta efficienza sono tutto sommato una tecnologia abbastanza semplice. Le possibilita' di risparmio energetico sono anch'esse abbasatanza chiare.

Dunque non si sta' parlando di salti nel futuro ma di cose realizzabili gia' adesso. Certo la realizzazione deve essere graduale, ma e' giusto che sia cosi' vista l'immensita' del progetto.

ciao

#2
Sile650

Sile650

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Molto interessante. smile.gif

"Il DLR ha
calcolato che se le centrali solari termodinamiche
venissero costruite in numero elevato nei prossimi
anni, il costo dell’energia solare scenderebbe a circa
4-5 EuroCent/kWh. Poiché i prezzi delle materie
prime necessarie per la costruzione delle centrali solari
cresce attualmente in misura inferiore a quello dei
combustibili fossili, esse potrebbero diventare
competitive prima del previsto. Attualmente le limitate
capacità produttive limitano, in presenza di una
crescente domanda internazionale, la riduzione dei
prezzi
."

"Per realizzare entro il 2050, in aggiunta alla copertura del fabbisogno dei paesi della
regione MENA, una capacità di esportazione pari a 100 GW (la corrente generata da circa 100
centrali nucleari), sono necessai aiuti finanziari di avvio da parte statale per rendere attraente,
nella fase iniziale, la costruzione di centrali e linee di trasmissione da parte di investitori pubblici e
privati. Secondo le valutazioni del DLR, sarebbero sufficienti sovvenzioni statali dell’ordine di
grandezza di qualche miliardi die Euro, perché lo sviluppo di centrali solari raggiunga un livello tale
da essere competitivo senza ulteriori sovvenzioni entro il 2020. Alla luce dell’attuale dinamica dei
prezzi di gas e petrolio e, conseguentemente, dell’elettricità, questo traguardo potrebbe essere
raggiunto anche in una data anteriore.
Gli investimenti nella costruzione di centrali e linee elettriche non devono tuttavia essere
necessariamente di carattere pubblico. Come è risultato evidente nella manifestazione "10,000 Solar
GigaWatts" organizzata dal TREC alla Fiera di Hannover 2008 (documenti video
su www.Energy1.tv ), anche banche e investitori privati a livello internazionale sono disponibili a
finanziare queste opere, non appena siano state realizzate le necessarie premesse. Sono cioè
necessarie e urgenti le assicurazioni di acquisto della corrente, così come, nel caso di alcuni
paesi, di garanzie per il finanziamento delle immissioni della corrente in rete a prezzi opportuni per le
energie rinnovabili (fino ad arrivare appunto alla cifra prevista di qualche miliardo di Euro). I paesi
dell’Europa meridionale potrebbero ad esempio offrire le condizioni per l’immissione in rete previste
dalla normativa tedesca (Erneuerbare Energien Einspeisegesetzes, EEG). Sarebbe altresì ipotizzabile,
che le condizioni di immissione in rete siano finanziate da “Renewable Energy Credits”,
sottoscritte da paesi europei per raggiungere (e possibilmente superare) gli obiettivi previsti dalle
convenzioni sul clima.
"

Mi pare però di capire che tale sistema per essere COMPETITIVO ha bisogno di sovvenzioni, ovvero può essere competitivo per il privato al netto del contributo pubblico, ma per il sistema (pubblico+privato) non lo è ancora. mellow.gif
Se leggi, sono a metano...

#3
Cicciodonny

Cicciodonny

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    Il lavoro (quello vecchio) non rientra nella lista, prima del milionesimo posto....
HAI capito male se parliamo di SOLO le centrali,
mentre se per SISTEMA indendi fare le LINEE in Corrente Continua, allora hai capito BENE,
ma è una scelta che è stata fatta 80-100 anni addietro quando la tecnologia non permetteva di trasformare la Corrente Continua.....

OGGI SAREBBE diverso,
ed i pannelli fotovoltaici se avessimo la CC/DC in casa non avrebbero bisogno dell'inverter e perderebbero un costo variabile dal 15 al 25% dell'impianto.....
(contro una schedina di poche centinaia di Euro....)

Sicurescion

Chi vol fer i comed so' al vaga a Zent (Cardinal Prospero Lambertini poi Benedetto XIV)
Ei Fù Multipla Bipower
- 370.000 km
New Multipla NP Year 2008 -  85.000 km
NUOVI ISCRITTI: Mi leggi per la 1^ volta?? Allora è gradito un messaggio di presentazione IN QUESTO FORUM


#4
Toninon

Toninon

    Praticante Ecologista

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Riguardo i costi devo documentarmi meglio.
E' pero' ovvio che si tratta di un progetto in cui c'e' un grosso costo iniziale seguito da un costo di gestione molto basso, cosa comune a tutti gli impianti ad energie rinnovabili (ma anche agli impianti nucleari).
Pero' mi sembra chiaro che la non competitivita' iniziale e' dovuta solo ai lunghi tempi di ritorno, non ad una tecnologia inefficiente.
Quindi si tratta di fare grossi investimenti con un ritorno in tempi lunghi una cosa che di sicuro sfavorisce l'iniziativa privata.
Inoltre si tratta di un sistema internazionale che coinvolge molti paesi, produttori e consumatori, questo aumenta il rischio.

In queste condizioni e' certo che la cosa non puo' partire dai privati, ciononostante se il rischio venisse delimitato da interventi pubblici come quelli descritti, i privati potrebbero entrarci.

Pero' il fattore fondamentale e' che queste energie rinnovabili saranno competitive in tempi relativamente brevi, il che vuol dire che le fonti energetiche, fossili e nucleare, saranno ridotte a fare da tampone alle fonti rinnovabili, cosa fattibile, che e' inclusa nello studio.
Ma si tratta di un sistema integrato, come d'altra parte sono tutti i sistemi di produzione energetica, solo su scala piu' vasta, coinvolgendo non un unica nazione ma molte nazioni.
D'altronde anche i sistemi attuali se ci si pensa un attimo sono sistemi integrati internazionali.
Inoltre la produzione ed il consumo di energia sarebbe distribuita in molti paesi, cosa che consente di diminuire i rischi, non si tratta cioe' di fare una megacentrale diciamo in Libia, ma di farne molte nel Nord Africa.

Oltre al solo costo dell'energia si aggiungono considerazioni sociali, come il fatto che la costruzione e manutenzione di un sistema del genere coivolgerebbe molta piu' gente, quindi piu' lavoro.

Nel caso dell'Italia c'e' inoltre il fatto che saremmo una delle porte dal Nord Africa all'Europa per cui particolarmente coinvolti.

ciao

#5
luca67

luca67

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CITAZIONE(Toninon @ Mar 15 2009, 03:47 PM) <{POST_SNAPBACK}>
Riguardo i costi devo documentarmi meglio.
......................................
Nel caso dell'Italia c'e' inoltre il fatto che saremmo una delle porte dal Nord Africa all'Europa per cui particolarmente coinvolti.

ciao


Saluti a tutti

Il problema principale consiste nella mentalita` degli investimenti tanto e subito rispetto ai guadagni, poco e a breve scadenza per metterci soldi.
Tutte le forme energetiche rinnovabili richiedono un tempo d'ammortamento medio lungo ma il problema consiste in una visione limitata delle cose.
Un'impianto biogas medio piccolo costa sui 200.000,00 € ed in 5 anni l'impianto viene ammortizzato fiscalmente, le opere edili + a lungo ma in percentuale sono max il 20%, la produzione di corrente < Mw porta attualmente se non sbaglio 0,35 €
oltre 0,22 €.
In teoria un buon affare dato che per contratto i soldi sono sicuri e per finanziarlo in teoria basterebbe il contratto con l'enel, in teoria dato che dopo tante primavere ti fanno dannare dato che manca sempre una carta da portare e si attende l'ultima certificazione o qualche permesso.
Di sicuro guardandosi in giro, si scopre che ci sono nazioni dove conviene produrre il Biogas e ci sono nazioni o zone dove conviene trasformarlo in corrente avendo profitti su due fronti, posti di lavoro e buoni proventi.
In certi casi ti danno fino al 70% dei soldi indietro per l'investimento nell'altro ti danno un buon prezzo al Kw/h prodotto.
Ovviamente conviene su grande scala , ma chi avrebbe la pazienza di investire per esempio 50,00 o 100,00€ al mese per 36 o 60 mesi per investire in un fondo d'investimento appositamente istituito che investa strategicamente a lungo termine accumulando e reinvestendo i guadagni in altri progetti.
A livello technologico sicuramente realizzabile e finanziabile ma dove li troviamo oltre 100.000.000,00€ annui per 5 anni che raggiungerebbero un valore finale di gran lunga superiore al doppio.
Altra cosa sicura e` che attualmente la produzione di "Bio"combustibili della seconda generazione fa passi da gigante, escluso i biodiesel che reputo inquinante come il diesel derivato dal greggio se non oltre, Diesel sintetici da rifiuti o Ethanolo biogas ecc. sono una realta`, alcune tecnologie sono adatte alle Biomasse altre al CDR.
Le famigerate ecoballe con peso medio di circa 450 Kg portate ad umidita` del 10% massimo, fornirebbero dopo l'estrazione di sostanze ferrose o non trattabili diciamo pari al 20% del peso produrrebbero trattate a dovere almeno 250 litri di combustibile l'una X 6/7 milioni che sono stoccate. senza calcolare le montagne nascoste sotto montagne simili alle piramidi dei Maya belle verdi e con alberelli, chi conosce Milano dovrebbe sapere che la famosa montagnetta di San Siro ha un cuore da discarica.
Io parteciperei subito ma mi mancano ancora un paio di centinaia do mgliaia di persone che condividano la mia idea.

Ecosaluti Luca

#6
Floory

Floory

    Ecocompatibile

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Ecco un piano completo di rivoluzione nel campo della produzione di energia tramite energie rinnovabili, il progetto Desertec.

Come si vede e' basato su:

  • Centrali solari termodinamiche nel Sahara.
  • Generatori eolici nel Nord-Europa.
  • Idroelettrico, praticamente come adesso.
  • Linee di trasporto elettriche ad alta tensione in corrente continua, per avere la massima efficienza.
  • Risparmio energetico.
  • ...
Secondo me e' interessante soprattutto per due motivi:
  1. la sua completezza e gradualita'. L'obiettivo e' a lungo termine e viene raggiunto con gradualita'.
  2. Le fonti energetiche aggiuntive principali, eolico di grandi dimensioni e solare termodinamico, sono competitive gia' adesso.
Inoltre si parla di tecnologie abbastanza stabilizzate, l'eolico di grandi dimensioni e' ormai maturo, il solare termodinamico anche (in USA esistono centrali di grandi dimensioni da oltre 20 anni). Le linee elettriche ad alta efficienza sono tutto sommato una tecnologia abbastanza semplice. Le possibilita' di risparmio energetico sono anch'esse abbasatanza chiare.

Dunque non si sta' parlando di salti nel futuro ma di cose realizzabili gia' adesso. Certo la realizzazione deve essere graduale, ma e' giusto che sia cosi' vista l'immensita' del progetto.

ciao

 

sono buoni nella tecnologia. quindi dobbiamo sviluppare la nostra così veloce. possiamo usare alcuni suggerimenti per il nostro sviluppo. quindi sarà efficace per la digitalizzazione. io sono sul lato.






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