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Autoproduzione Metano


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3 risposte a questa discussione

Sondaggio: Autoproduzione Metano (6 utente(i) votanti)

Come ti produrresti il tuo metano?

  1. Tramite la fermentazione dei metanobatteri nella biomassa (4 voti [66.67%])

    Percentuale di voti: 66.67%

  2. Tramite un micro impianto a pirolisi per la gassificazione della biomassa (2 voti [33.33%])

    Percentuale di voti: 33.33%

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#1
peppogeppo

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Ciao raga sto "progettando" un gasogeno per metano che sfrutta la fermentazione dei metanobatteri presenti delle feci bovine che dovrebbe alimentare un generatore elettrico.
Qualcuno di voi l'ha gia' fatto?
Qualcuno di voi sa quale e' la resa per tonnellata di feci wacko.gif ?
Grazie.

#2
Nicola Ventura

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interessante... ma sarebbe opportuno che tu spiegassi meglio a tutti il tuo progetto.

Magari mi confondo io ma il processo di "pirolisi per la gassificazione della biomassa" non è a grandi linee lo stesso utilizzato dal Prof. Santilli per il suo MagneGas?

Ciao
Nico

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=> "Copiarci non è impossibile: è inutile." (cit.) <=


#3
Lorivo90

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e' un'idea molto interessante!!! anche il riuscire ad ideare e a attuare la camera fermentazione per il metano che non occupi gli spazi degli attuali impianti.. magari da permettere anche l'auto-produzione per piccoli approvvigionamenti privati

Gran bella idea :-)

#4
peppogeppo

peppogeppo

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Rispondendo a nicovent, il processo di pirolisi utilizzato nel sistema magnegas e' decisamente impegnativo dal punto di vista energetico inquanto e' necessario portare l'acqua sporca utilizzata ad una temperatura di 5500 gradi.
Ci sono altri sistemi che utilizzano un processo a 300-600 gradi ed e' attualmente utilizzato negli inceneritori i quali, contrariamente da quello che si puo' pensare e cioe' che l'energia utilizzata per la produzione elettrica viene direttamente "pescata" dalla fiamma dell'incenerimento, l'energia e' invece prodotta in appositi bruciatori che bruciano il biogas prodotto dalla pirolisi e non, quindi bruciando direttamente i rifiuti. La biomassa viene portata, in assenza di ossigeno ad una temperatura di 300-600 gradi la quale, gassificando (come il nucleo di un tronco che bruciando si scalda all'interno e, gassificandosi in assenza di ossigeno, fa scoppiettare il tronco oppure crea delle fiammelle blu che escono dal tronco stesso) produce come residuo solido carbone ed una serie di gas tra i quali il metano.

Questo processo e' utilizzabile anche con masse non organiche come plastica ed affini, quindi piu' versatile e commercialmente piu' appetibile.

Il sistema a fermentazione in assenza di ossigeno, invece, sfrutta i metanobatteri (anaerobici) presenti in gran quantita' nelle feci dei bovini il tutto ad una temperatura di 50-80 gradi meglio a 100 perche' si sviluppano dei metanobatteri molto efficenti.




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