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After-market: il CNA chiede maggior sostegno agli incentivi


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Nicola Ventura

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<div style="text-align: justify;"><img style="margin: 5px; float: left;" alt="Incentivi" src="images/stories/redazione/generiche/Incentivi/Incentivi.jpg" width="100" height="100" />Apertura di un tavolo che affronti con determinazione non solo il calo congiunturale nella vendita delle auto nuove ma anche la crisi del settore dell’indotto, compresi i comparti della componentistica e dell’automotive after-market.
<br /><br />
E’ quanto chiede in una lettera il Presidente della Cna, Ivan Malavasi, al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. <br /><br />«Questo settore, in cui operano migliaia di imprese può fornire un importante contributo alla politica ci contenimento delle emissioni nocive nonché migliorare la sicurezza di un parco auto non nuovissimo - spiega Malavasi -abbiamo suggerito al Governo di adottare specifici interventi per rivitalizzare un settore che già da tempo subisce pesanti flessioni in termini di perdita di posti di lavoro per problemi strutturali e di mercato, e contemporaneamente per alleviare le difficoltà finanziare delle famiglie».  <br /><br />Sono infatti preoccupanti i dati che si riferiscono alla consistenza numerica della categoria negli ultimi anni: la somma delle unità locali di meccanici, elettrauto, carrozzieri e gommisti nel 2001 era di circa 70.000 unità, nel 2007 il dato era sceso a circa 60.000. Stessa sorte anche per l’occupazione, che ha subito una flessione nello stesso periodo di circa il 14% (210.000 addetti nel 2001, 180.000 nel 2007). «Le ragioni di questo trend negativo – come spiega nella lettera il Presidente Malavasi –  oltre al progressivo miglioramento e sofisticazione tecnologica che rende meno bisognosi di interventi le auto, vanno ricercate nelle strategie di post-vendita adottate dalle case costruttrici che producono ovviamente ricadute negative nei confronti delle imprese indipendenti dell’autoriparazione».<br /><br />Occorre anche considerare che, in termini di spesa, il settore dell’after-market auto esprime valori ragguardevoli: nel 2007 gli italiani hanno sborsato 25 miliardi di euro per manutenzioni e 7 miliardi di euro per l’acquisto o la riparazione di pneumatici, per un totale di 32 miliardi di euro. Complessivamente, tra il 2002 e il 2008, si è registrata una crescita consistente della spesa delle famiglie per gli autoveicoli, passata da 181,6 miliardi di euro a 215,9 miliardi di euro (fonte: elaborazione CNA su dati ACI). <br /><br />Per fronteggiare incisivamente la crisi la Cna ha proposto al Presidente Berlusconi di abbassare, anche temporaneo, dell’Iva sulle riparazioni e di introdurre misure di sgravio fiscale sulle spese di manutenzione delle auto.</div>
<div style="text-align: justify;"><strong><br /></strong></div>
<div style="text-align: justify;"><strong>In materia di “riqualificazione energetica del parco auto circolante” e per venire in aiuto alla famiglie ha altresì avanzato la richiesta che venga assicurato un adeguato sostegno a chi decide di trasformare la propria auto da benzina a Gpl  che oggi è di soli 350 euro, meno di1/4 dell’incentivo riconosciuto alle Case costruttrici per la vendita di auto nuove a Gpl.</strong></div>
<div style="text-align: justify;"><span class="info">Fonte: <a href="http://www.bergamone...t</a></span><br /></div><br />
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