Sul tema in oggetto c'è qualcosa che non mi torna.
1) sappiamo ormai da anni che il problema della trasformazione dei motori ad iniezione diretta è quello dell'iniettore della benzina, che essendo posizionato in adiacenza della camera di combustione, una volta privato del raffreddamento costituito dal flusso di broda finirebbe per essere cotto dall'alta temperatura.
2) essendo il metano gassoso (e non potendo quindi sfruttare lo stesso iniettore come negli impianto gpl ad iniezione liquida) l'unica soluzione finora proposta negli impianti after market è stata quella del contributo di benzina: ogni tot mandate di gas se ne fa passare una di broda, per raffreddare i poveri iniettori
3) ormai da anni VW ha in produzione dei modelli metanizzati di serie con il 1.4 turbo ad iniezione diretta. SENZA il contributo benzina. Detti motori hanno avuto alcuni problemi di gioventù ormai risolti, ma nessun problema riguardante il surriscaldamento degli iniettori.
Come riescono i crucchi a non cuocere gli iniettori?
Il codice dell'iniettore delle Ecofuel è leggermente diverso da quello delle normali a benzina:
03C906036J per le metanifere, 03C906036F per le versioni a broda.
Questo significa che sono riusciti a realizzare un iniettore che non ha bisogno di raffreddamento?
O semplicemente hanno fatto varie prove scoprendo che il timore di cuocere tutto è infondato?
Ad ogni modo, se possedessi una VW/Audi/Seat/Skoda equipaggiata col 1.4 turbo ed avessi voglia di metaizzarla, mi sa che monterei un normale impianto a metano, senza alcun contributo benzina, e mi piglierei per quattro soldi gli iniettori benzina delle versioni Ecofuel, mettendo i miei in naftalina: LINK