Secondo me bisognerebbe evitare di tirare conclusioni "per partito preso".
Per quanto riguarda il Lazio i fatti sono abbastanza nebulosi:
il rappresentante del partito "Viva il salame" si reca a presentare le liste. Arriva lì in orario, inizia la coda, esce un attimo e poi... c'è un buco temporale.
Nel senso che lui dice di aver cercato di rientrare IN ORARIO ma di non averlo potuto fare perchè degli energumeni del partito "Vegetariani ortodossi" gliel'hanno impedito.
I vegetariani invece sostengono di aver sì impedito l'ingresso, ma perchè l'orario era GIA' SCADUTO.
Dopo aver superato lo sbarramento, a tempo SICURAMENTE scaduto, chi doveva accogliere le liste (giustamente) non le ha accolte.
Che si fa?
Se ha ragione il primo c'è stato un gravissimo attacco alla libertà di voto (roba da paesi sudamericani), se hanno ragione i secondi (che comunque non avevano titolo per impedire a chicchessia di presentarsi, ma al massimo potevano fare ricorso per chiedere l'esclusione) c'è stato un pasticcio di un singolo per il quale si rischia di compromettere la possibilità di voto di migliaia di cittadini.
Fermo restando che sulla cosa ci saranno (spero proprio) delle conseguenze giudiziarie (che purtroppo comporteranno tempi molto lunghi), nel frattempo il problema è assai grave.
Il decreto (l'avete letto?) dà semplicemente la possibilità di sanare eventuali irregolarità FORMALI entro 24 ore, e varrà per tutte le elezioni future. Quindi in futuro non potrà succedere che un rappresentante di qualsiasi lista buchi la gomma, o dimentichi una cartellina in ufficio compromettendo il voto.
Mi pare una cosa molto ragionevole.
LOMBARDIA
Qui partiamo dalla coda: il TAR ha dato ragione a Formigoni. Quindi quello che scrive Il Giornale è vero. Punto.
E per chi non ci vuol credere, ecco qui un paio di fotocopie di esempio:
LINKLa cosa mi pare gravissima: c'è stato un chiaro tentativo di falsare il voto. Anche qui spero proprio ci siano delle conseguenze giudiziarie. Chi attenta per davvero alla democrazia non può restare impunito.
Detto questo, lasciamo perdere la disparità di trattamento, ed adiamo nel merito:
le firme invalidate non erano firme false. Non erano firme fotocopiate.
Erano firme regolarissime, ma il pubblico ufficiale (quindi un dipendente pubblico) che le doveva controfirmare ha commesso degli errori. Da qualche parte non è stato apposto il timbro tondo, da qualche parte ha abbreviato il nome del comune, da qualche parte non ha apposto la propria qualifica accanto alla propria firma...
Sul serio vi pare giusto che un partito non possa presentarsi alle elezioni perchè un dipendente pubblico ha fatto degli errori??? Esponendo la democrazia al rischio che un impiegato magari in malafede apposta commetta delle cappelle sulle firme dei partiti a lui invisi????
Ben venga il decreto, a tutela di tutte le elezioni future!

P.S. In tutta la faccenda sono più che super partes, perchè la Polverini mi sta enormemente sui maroni (perlomeno quanto la Bonino), e non abitando in Lazio preferisco criticae il Marrazzo di turno che sentirmi criticare per una candidatura sciagurata...