Rimango stupito e mooooolto scettico.
I.T.
La centralina elettronica ha già i condensatori di livellamento LI' DOVE SERVONO, ma soprattutto circuiti attivi per compensare le variazioni e tenerne conto (altrimenti prenderebbe fischi per fiaschi).
La buona combustione dipende dalla scintilla della candela, pilotata dalla quella centralina che considera diverse variabili (lente e rapide) tra queste la temperatura, la ricchezza di miscela, gli scarichi, e altri fattori (potrebbe tener conto anche dei km percorsi dal motore).
Sarebbe singolare se non considerasse le fluttuazioni (oltretutto elettriche non meccaniche, ben gestibili proprio perche è elettronica).
Non ho mai visto un condensatore capace di livellare le fluttuazioni lontano e a valle dell’ utilizzatore, aggiunto al fatto che questi non riescono a livellare oltre certi limiti ( utilizzando anche capacità considerevoli, sopratutto là dove ci son in gioco correnti significative), per ottenere migliori risultati ben più efficaci sono gli integrati (componenti attivi).
In conclusione per me equivale a dire, in un giorno di pioggia, proteggersi con un buon ombrello, tenerne in mano uno di quelli piccoli che regalano con le coppe di gelato, “perché, così, mi riparo meglio la testa”.
Giacobazzi esprime le parole giuste, così come i mitici tre-tre.
Ma anche ignorando gli aspetti tecnici, non sarebbe un po’ stranuccio che qualcuno riesca a far diminuire i consumi di quelle percentuali, con la “fame” attuale di soluzioni per calare anche di un pelo i consumi, lo vende a quella ridicola cifra?
Per cicciodonny: O.T di precisazione.
Non ho messo in dubbio la capacità della valvola, o meglio diodo termoionico, di raddrizzare l’alternata, scrivendo “non era il caso” intendevo il difficile utilizzo lì nell’ auto per avere stà benedetta corrente continua, dovuto sia alla fragilità meccanica del suddetto diodo, sia alle tensioni necessarie (almeno 120 volts, da quello che mi ricordo) per ottenere l’effetto raddrizzante e per l’esaurirsi del componente nel tempo.
Per questo ERA meglio usare le dinamo, che internamente ha la commutazione (meccanica) per ottenere la stessa polarità nel mezzo giro dell’ albero dove sono invertite.
Ma quando la tecnologia ha potuto far lavorare i diodi solidi (di silicio), con correnti notevoli (maggiori di 10 A) e reggere sovratensioni inverse (ben generate dal motorino di avviamento) si è potuto utilizzarli anche nelle auto, avendo dalla loro questi vantaggi (a spanne): sono più piccoli tanto da venir alloggiati direttamente nella carcassa dell’alternatore, basta una tensione di appena 0,7 Volt per innescare il fenomeno di conduzione polarizzata, meccanicamente più robusti, bassa dispersione termica (molta meno Potenza dispersa in calore), non si “esauriscono”, istantaneamente pronti (nessun processo di preriscaldamento ben noto nei termoionici).
Questo ha permesso di utilizzare l’alternatore, per il maggior rendimento, eliminando commutazioni meccaniche, spazzole, attriti, scintille...