nei giorni scorsi su un giornale on line del meratese (merateonline.it) è apparsa la lettera di un cittadino che chiedeva info circa il fantomatico distributore di Osnago annunciato alcuni anni fa:
CITAZIONE
Buongiorno,
due anni fa circa, avevo chiesto di fare risonanza, tramite la Vostra testata, per avere un distributore di metano nel Meratese. Ricordo che ad oggi la provincia di Lecco non ne possiede neppure uno.
Il problema sembrò stimolare la risposta di qualche politico locale che si affrettò a rispondere promettendo che a breve si sarebbe provveduto a una installazione locale.
Da allora non ho più visto articoli su questo tema sui giornali locali, e del distributore neanche l'ombra.
Siamo una delle regioni più inquinate del mondo, una densità di popolazione altissima e continuiamo ad ignorare uno dei compustibili più puliti e trasportabili. Qualcuno mi riesce a dare delle spiegazioni?
F. Maggioni
Risposta del Sindaco di Osnago:
CITAZIONE
Avevo già risposto a domande simili sugli organi di informazione locali, ripropongo la stessa risposta poiché la situazione non è mutata.
Durante il percorso di approvazione del PGT ENI ci contattò per chiederci la possibilità di un'espansione del distributore Agip sulla SP342dir in territorio di Osnago, inclusa l'installazione di una pompa di metano. Ci risulta che lo stesso distributore sia stato individuato dalla Regione come localizzazione adatta nella sua programmazione, che prevede l'installazione di almeno una pompa di metano per ogni Provincia lombarda. La possibilità di espansione venne accordata (si tratta dell'Ambito di Trasformazione n. 14 del PGT approvato a dicembre 2008) con alcune prescrizioni. La prima prescrizione è di legge, va prevista una fascia di rispetto inedificabile di 10 mt dal serbatoio come misura di sicurezza in caso di scoppio. La seconda prescrizione fu concordata tra Comune e Provincia, vale a dire la realizzazione di un controviale e l'idonea sistemazione degli accessi al distributore: si tratterebbe della continuazione del controviale già previsto per l'ingresso alla zona commerciale attigua di Decathlon e del comparto ex-Madigan's (che ha la stessa prescrizione nel PGT). Si sono svolti in questi anni diversi incontri a più riprese con ENI per concordare una soluzione viabilistica adatta e accettabile sia da ENI che da Comune e Provincia, ma sinora senza esito. Il Comune ha sempre spinto per arrivare ad una conclusione, francamente non mi sembra ci sia la stessa urgenza da parte di ENI. Peraltro ENI da parte sua deve trovare un accordo anche con il proprietario di un terreno attiguo, che viene toccato dalla fascia di rispetto di 10 mt. vista la collocazione della pompa di metano ipotizzata da ENI: in alternativa ENI deve trovare il modo di collocare la pompa in una zona che non vada a coinvolgere altre proprietà nella fascia di rispetto.
Prima ancora dell'approvazione del PGT il Comune aveva anche interloquito sull'argomento con la società pubblica lecchese Acel, visto che erano giunte indicazioni della sua intenzione di installare due pompe di metano, una nell'oggionese ed una nel meratese. Osnago aveva messo in gioco un'area privata ad uso pubblico nella zona industriale della Fiera, si era giunti sino alla stesura di uno studio di fattibilità con tre soluzioni diverse. In seguito Acel ha ritenuto di non procedere non valutando conveniente dal punto di vista economico l'operazione.
Ovviamente il Comune ha la responsabilità di effettuare una pianificazione territoriale che consenta l'installazione degli impianti e che questi siano compatibili con la viabilità e l'urbanizzato circostante. Non è compito del Comune installare gli impianti, è compito delle aziende che di questo si occupano (ENI e Acel nel caso in questione). Da parte nostra abbiamo assolto il nostro compito, siamo in attesa che qualcuno degli operatori (ENI, visto che Acel ha già dichiarato il non interesse all'operazione) dia corso all'intervento.
Cordiali saluti
Paolo Strina
Al di là della prescrizione imposta per il serbatoio (vogliamo credere in un refuso...) l'amministrazione comunale ha detto al proprietario dell'impianto che se voleva l'autorizzazione avrebbe dovuto realizzare a proprie spese un controviale (perdendo di fatto l'accesso diretto dalla provinciale) e poi ha anche il coraggio di scaricare su ENI la colpa per il mancato reale interesse a realizzare l'impianto!!!