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EcoRaduno Nazionale 2012 - "TERRE SENESI"

Ecoraduno 2012 Terre Senesi

  • Per cortesia connettiti per rispondere
232 risposte a questa discussione

#81
Sile650

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Petroio??? Ma non è un Ecoraduno? :eekk:
Se leggi, sono a metano...

#82
metaoui

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....effettivamente,dato che la zona è famosa per l'olio....Petr....OLIO........!!!!!!

Parcheggerò il poderoso mezzo vicino alla 500...


......spiacente,ma la piazza è per tre vetture,non per una vettura grande come TRE!!!!!!!!!
Il mondo è un libro, ma se non viaggi ne conosci solo una pagina(Agostino d'Ippona).....ed io ho viaggiato, tanto.

#83
fabiobologna

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Da quel che ho capito avremmo anche la 500. Quindi boss posso accodarmi a te o ti svernicio?

A parteche gli scherzi, manca un mese, sotto con le adesioni.

Non potete perdervi il senese invidioso... anche se pur festoso avrà un pizzico di acido verso un supermod a caso....

#84
metaoui

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Il locale dove pranzeremo Sabato 20 Ottobre.
Purtroppo la concomitanza di numerosi luoghi da visitare, nonchè la distanza che ci separa da Siena, non ci consente di rimanere a lungo all'interno de "L'Ombelico del Mondo" ma comunque rimaremmo tutti affascinati dalla gentilezza e competenza dei signori Gianluca e Davide.
Sono certo che a tanti rimarrà la voglia di tornare in questo famoso locale di un piccolo paese in Toscana (MONTISI, piccolo Borgo delle colline toscane della val d'Orcia) dove"Sir", famosi Broker, contadini locali, magari tutti con scarpe da lavoro si trovano al "Barrino di Montisi, l'ombelico del mondo".

Ho espressamente chiesto un menù che ci consenta di non protrarre a lungo la sosta e quindi abbiamo scelto un menù leggero (ricordo a tutti che alla sera abbiamo la "Grande Cena di Ecomotori").

PRANZO 20 OTTOBRE 2012 ORE 13-13.30 CIRCA
antipasto misto a vassoi, contenente salumi toscani, crostini bruschette e formaggio assortito tra pecorino e caprino, scamorza + pomodorini e rucola o prosciutto, finocchiona cacio e miele
pici al ragu’ ( che all’occorrenza possono essere fatti al pomodoro o all’olio e formaggio)
salame al cioccolato
acqua naturale e frizzante
vino rosso della casa
assaggio di vinsanto al termine

PS: i bambini possono mangiare tranquillamente i "Pici" dato che si tratta di una pasta tipica locale che i signori del "Barrino" provvedono a fare esclusivamente a mano.

... il costo? ... 18 euro.

Clickka QUI se vuoi conoscere il locale ed alcune recensioni.


La Storia di Montisi
Il nostro è un antico borgo, dalla lunga storia, che cercheremo qui di raccontarvi in breve. E' facile supporre che i primi abitanti di questi colli, detti Monti di Trequanda, siano stati, prima dei Romani, gli Etruschi, insediatasi intorno all'ottavo secolo a.C. fra il Tirreno e le valli dell'Arno e del Tevere. V'è chi sostiene che Montisi tragga il suo nome da un tempio dedicato alla dea Iside, venerata dagli Etruschi, che sorgeva a un paio di chilometri dal borgo.

I primi documenti certi risalgono al XII secolo, quando Montisi era un castello dei Conti della Scialenga, originari di Asciano e precisamente del ramo dei Cacciaconti, i quali verso il 1175 riconoscono la sovranità del Comune di Siena. Circa trent’anni dopo, i capifamiglia di Montisi, un centinaio di persone, partecipano al generale giuramento di fedeltà a Siena, di tutte le comunità sotto il dominio degli Scialenghi.

Poiché in base a tale patto di fedeltà, i Cacciaconti dovevano, fra l’altro, risiedere in città per almeno tre mesi all'anno, essi cominciano a partecipare alla vita politica e commerciale di Siena, rallentando così il controllo su Montisi, sino ad iniziare a concedere M* affitto le loro terre a chi le coltivava. Ha così principio quell'evoluzione che doveva portare alla formazione del libero Comune di Montisi, o Monte Isi come è chiamato in documenti dell'epoca.

Già nel 1283 Montisi è organizzato in Comune con propri "massari".

Nel 1291 1 tre fratelli Cacciaconti Simone, Fazio e Cacciaconte, stipulano un atto di spartizione dei diritti e delle rendite del borgo e del castello di Montisi.

Probabilmente i Montisani non accettano di buon grado il dominio diretto di Simone Cacciaconti, il quale un anno dopo, alla testa di un gruppo di armati attacca il castello e dopo un aspro combattimento, lo conquista.

Tre dei difensori vengono uccisi, altri sono feriti e quando Simone si ritira, rendendosi conto di non poter imporre il suo dominio senza lasciare a Montisi una forte guarnigione di occupazione, incendia il borgo e depreda gli abitanti dei loro averi e di tutto il bestiame.

Il Comune di Siena, cui i Montisani si appellano per avere giustizia, bandisce il Cacciaconti, ma ciò è di scarso sollievo alla miseria ed alle sofferenze degli abitanti.

Di questo episodio, resta tuttora testimonianza nella Giostra di Simone, che si disputa ogni anno a Montisi nel pomeriggio della Domenica più prossima al 5 agosto, festa della Madonna delle Nevi patrona di Montisi.

I cavalieri che rappresentano le quattro Contrade : Castello, Torre, Piazza e San Martino gareggiano armati di lancia, cercando di colpire, al termine di una corsa a pieno galoppo, il "buratto", effigie lignea del malvagio Simone, che reca al braccio sinistro un bersaglio e sulla stessa spalla un anello detto "campanella", mentre il braccio destro regge il "flagello", sorta di scudiscio munito di palle, che colpirà il dorso del cavaliere, se questi non è veloce nel suo attacco.

Ogni cavaliere compie quattro "carriere", nelle quali può scegliere di colpire il bersaglio o infilare e portare via con la lancia la campanella. Alla Contrada che avrà totalizzato più punti, viene assegnato un drappellone dipinto, chiamato a Montisi 'Il Panno".

La Giostra è preceduta da un corteo Mi costume, cui partecipano figuranti delle quattro Contrade, i "massari" della Comunità, armigeri, tamburini e suonatori di "chiarine'', le lunghe trombe d’argento dal suono marziale.

Le vicende di Montisi, per tornare alla storia, sono ora sempre più legate a quelle di Siena, alle guerre con Firenze ed alle lotte interne tra guelfi e ghibellini.

Sul finire del XIII secolo, il potente Ospedale di S. Maria della Scala di Siena eredita da Simone Cacciaconti il castello e le terre intorno a Montisi e verso la fine del '300 vi costruisce la Grancia, una

possente fortezza‑fattoria di mattoni, con fossati, ponte c levatoio, un bel chiostro, cantine, cisterne per l'acqua, frantoi per Polio, il tutto dominato da una slanciata torre, simile a quella del Palazzo Pubblico di Siena. Purtroppo sei secoli dopo, la torre verrà fatta‑ saltare dalle truppe tedesche, prima di ritirarsi di fronte all'avanzata delle truppe Alleate.

A partire dal 1371 il castello di Montisi è sede di un Vicario del Comune di Siena, da cui dipende il vicino castello di Montelifrè.

Il castello di Montisi occupava allora tutta la sommità della collina che dominava il borgo, sulla cui vetta si innalzava un torrione o cassero di forma quadrata, distrutto sul finire del XIII secolo. Una cerchia di mura, ancora in parte esistenti, circondava il castello ed una strada ellittica, l’attuale Via del Castello, fungeva da cammino di ronda. Una delle porte d'accesso ?apre tuttora nelle mura di cinta, mi direzione nord‑ovest.

Nel 1494 viene approvato il nuovo Statuto del Comune di Montisi, ma intanto era iniziata la decadenza politica ed economica di Siena e del suo contado, che culmina nel Cinquecento con la caduta della Repubblica Senese. Bande di mercenari francesi e spagnoli al soldo della Signoria Medicea, saccheggiano il territorio Trent'anni dopo ha fine la gloriosa indipendenza da Siena. Cosimo de’Medici riesce a sconfiggere definitivamente la Repubblica Senese, annettendo al Granducato di Toscana tutti i suoi territori e domini, fra cui anche Montisi.

Quale estrema reliquia di indipendenza, viene lasciata ai Montisani, la possibilità di eleggere liberamente il Consiglio Priorale e il Camerlengo, ma la popolazione è posta sotto il controllo del podestà di Trequanda, mentre l’amministrazione della giustizia è affidata al Capitano Di Giustizia di Pienza.

Seguono secoli scuri, di grande povertà nelle campagne senesi, anche se a Montisi la situazione è lievemente migliore per la coltivazione dello zafferano, che aggiunge un modesto reddito ai proventi delle colture tradizionali.

Alla fine del XVII secolo, la popolazione di Montisi è composta di contadini, quasi tutti a mercede, e di qualche artigiano, legnaioli, ciabattini, fabbri, un armaiolo.

Nel XVII l’Ospedale di S. Maria della Scala, oberato di debiti, cede la Grancia di Montisi alla Famiglia Mannucci-Benincasa, che tuttora vi risiede.

La Comunità di Montisi ha fine nel 1777, quando il Granduca di Toscana Leopoldo, nel quadro di una serie di riforme tendenti a uniformare i vari ordinamenti in vigore nel territorio del Granducato, assegna Montisi quale frazione al comune di Trequanda, così come Petrolio e Castelmuzio.

I rapporti fra il Comune e queste tre frazioni si guastano verso la metà dell’ 800 e Montisi chiede ed ottiene di passare al Comune di San Giovanni d’Asso.

Vi è una particolare motivazione a tale scelta: il comune di Trequanda, infatti, non riusciva a far fronte alle necessità d’acqua di Montisi ed un certo signor Croci di San Giovanni d’Asso promette ai Montisani una sorgente, a patto che Montisi passi al suo comune.

Con il 1° gennaio 1878, in base ad una legge firmata da Vittorio Emanuele II Re d’Italia, Montisi diventa perciò frazione di San Giovanni d’Asso.
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#85
metaoui

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Nonostante l'opzione che avevamo concordato con l'Hotel Moderno sia ampiamente scaduta il sig.Pagni, proprietario della struttura, ci concede, allo stesso prezzo, la possibilità di prenotarsi fuori opzione.
Naturalmente adesso dobbiamo tenere presente che non abbiamo più camere garantite dall'opzione.
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#86
metaoui

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Tre bicchieri 2013 | Le anticipazioni su Brunello di Montalcino, Alto Adige e un pizzico di Sicilia

Scritto da: Antonio Tomacelli martedì 4 settembre 2012 10:27
Immagine inseritaNeanche il tempo di ripiegare l’ombrellone che già comincia la danza delle anticipazioni autunnali. A smozzichi e bocconi trapelano i primi risultati della Guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso, quei Tre Bicchieri che, a detta di tanti produttori, restano l’unico premio per cui valga la pena vivere. Questa prima infornata comprende i Brunello di Montalcino, i vini del consorzio Alto Adige e qualche boccone di Sicilia tutto da verificare. I primi due elenchi sono ufficiali poichè pubblicati dai rispettivi consorzi, mentre i tre bicchieri isolani provengono dal sito Cronache di Gusto e sono tutti da verificare. Questa la lista:
Gambero Rosso, I Vini d’Italia 2013

I “Tre Bicchieri” del Brunello di Montalcino
Brunello di Montalcino Bramante 2007 – San Lorenzo
Brunello di Montalcino 2007 – Baricci
Brunello di Montalcino 2007 – Canalicchio di Sopra
Brunello di Montalcino 2007 – Le Chiuse
Brunello di Montalcino 2007 – Poggio di Sotto
Brunello di Montalcino Vigna Poggio Ronconi 2007 – Citille di Sopra
Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2007 – Le Ragnaie
Brunello di Montalcino Altero 2007 – Poggio Antico
Brunello di Montalcino 2007 – Fanti
Brunello di Montalcino 2007 – Val di Suga Tenimenti Angelini
Brunello di Montalcino Riserva 2006 – Biondi Santi
Brunello di Montalcino Riserva 2006 – Capanna
Brunello di Montalcino Ugolaia 2006 – Lisini
Brunello di Montalcino Riserva 2006 – Caprili
Brunello di Montalcino Collezione Arte 2006 – Donna Olga
Brunello di Montalcino Cerretalto 2006 – Casanova di Neri
Brunello di Montalcino Poggio al Vento Riserva 2004 – Tenuta Col d’Orcia



........... TRE CALICI DELLA CANTINA FANTI dove noi abbiamo una visita Domenica 21 Ottobre!!!!!!!.....

http://www.fantisanf...com/tenuta.html
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#87
fabiobologna

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Un mio amico ci lavorava...
Quanto ne ho bevuto...

#88
metaoui

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.......di Brunello?......
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#89
metaoui

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DOMENICA 21 OTTOBRE



PRANZO DI ECOMOTORI A CASTELNUOVO DELL’ABATE


Antipasto: Bruschetta bianca e pomodoro, crostini vari

Primo piatto: Tortelli Maremmani al sugo di carne – Zuppa di Pane

Secondo piatto: Arrosti misti di Pollo e Coniglio - Fegatelli

Contorni: Insalata pomodori - Fagioli

Dessert: Zuppa Inglese-Pan co'Santi

Acqua - Vino rosso della zona Montalcino

Contributo 22.00 Euro

Come state vedendo,piano piano i vari tasselli stanno andando a posto.

Dovete sapere che la vista che si gode da questo piccolo Borgo,la strada che siamo obbligati a percorrere per arrivarci,passando per stupendi vigneti di Brunello,la visione dell'Abbazia di Sant'Antimo,posta a poche decine di metri fanno un'insieme......semplicemente STUPENDO!!!!!!!
http://www.hotelcont..._santantimo.pdf

Il programma di Domenica prevede il trasferimento da Siena a Montalcino,percorrendo la "Cassia",attraversando borghi come Buonconvento,per poi recarci in visita ad una Cantina dove ci concederemo.....alcuni assaggi,per poi recarci in visita all'Abbazia di Sant'Antimo.Infine a pranzo.

Montalcino / Cenni storici


Posto su un incantevole collina di 564 m . sul livello del mare, Montalcino conserva ancora inalterato il suo fascino di antico borgo medievale. Il suo territorio, che fa parte del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d'Orcia, è coperto da coltivazioni di vite (da cui si ricavano vini di alto pregio come il famoso Brunello), olivi e boschi in cui prevalgono alberi di leccio e dal cui termine latino ( Ilex ) deriva probabilmente il nome Montalcino, Mons Ilcinus . La prima importante presenza stanziale sul territorio è legata al sito archeologico di Poggio alla Civitella (su una altura a 3 km da Montalcino) con resti etruschi del periodo arcaico ed ellenistico: a partire dal VI sec. a.C. la collina ha ospitato un villaggio e più tardi una fortezza con tre circuiti difensivi, abbandonata presumibilmente durante il III sec. a.C.

Il più antico documento che citi Montalcino è datato 715 d.C.: firmato dal re dei Longobardi Liutprando, riporta la contesa tra il Vescovo di Siena e quello di Arezzo per il possesso di alcune Pievi montalcinesi. L'altro documento altomedievale, datato 814, informa invece della donazione del territorio ilcinese da parte di Ludovico il Pio all' Abbazia di Sant'Antimo, meraviglioso complesso architettonico che oggi dista 9 Km da Montalcino. Secondo la leggenda, l'Abbazia sorse su una antica cappella votiva fatta erigere da Carlo Magno, su questo tratto derivante della Via Francigena, nel 781 d.C., anche se la costruzione viene fatta risalire negli anni a cavallo tra il 1000 e il 1118. Straordinario esempio di architettura romanica lombardo-francese costruita in onice e alabastro, l'Abbazia di Sant'Antimo rivela la sua eccezionalità nell'abside formata esternamente da cappelle radiali, nel lungo ambulacro interno, così come nei capitelli decorati ad intrecci geometrici, motivi floreali e figure di animali, tra cui spicca quello raffigurante Daniele nella fossa dei leoni attribuito recentemente al Maestro di Cabestany.

Elevata al grado di città ed eretta a Diocesi nel 1462 da Papa Pio II Piccolomini, la Montalcino rinascimentale visse momenti storici di grande tensione dovuti alla contesa tra Firenze e Siena per l'egemonia sul territorio. Dopo la resa di Siena ai Medici nel 1555, gli esuli senesi, rifugiati nella poderosa Fortezza trecentesca, fondarono la "Repubblica di Siena in Montalcino" che governò fino al 1559; da quel momento Montalcino subirà le vicende del Granducato di Toscana.

Girando per la città si possono ammirare numerose opere architettoniche di epoca medievale, a cominciare dalle mura di cinta che conservano ancora le antiche porte e parte dei torrioni, il Palazzo Comunale (edificio di architettura pubblica della fine del Duecento), i Loggiati di Piazza del Popolo (con arcate del XIV e XV sec.), la Cattedrale in stile neoclassico (costruita su una antica Pieve del XI sec.), il Santuario della Madonna del Soccorso (edificato nel XVII sec. su una chiesa quattrocentesca), la Chiesa di Sant'Egidio (la chiesa dei senesi, del XIV sec.), e le bellissime chiese trecentesche di Sant'Agostino (presenti affreschi di scuola senese del XIV sec.) e di San Francesco, con gli annessi Conventi aperti su bellissimi chiostri. Quest'ultima chiesa conserva gli affreschi cinquecenteschi di Vincenzo Tamagni, lo stesso autore degli affreschi dell'antico Studiolo inserito nell'antico complesso dello Spedale di Santa Maria della Croce , fondato nel XIII sec., oggi sede dell'Amministrazione Comunale. Nel complesso dell'ex Convento di Sant'Agostino trovano oggi posto i Musei di Montalcino, Raccolta Archeologica, Medievale, Moderna, riaperto nel 1997. Si tratta di uno dei più importanti musei della provincia di Siena ed offre una panoramica completa della produzione artistica di questo centro toscano. Molteplici sono gli itinerari turistici che si possono intraprendere alla scoperta di cultura e tradizioni non solo nel centro storico delò capoluogo ma nelle Frazioni che lo circondano: Torrenieri; Castelnuovo dell'Abate; Sant'Angelo in Colle; Sant'Angelo Scalo; Tavernelle; Camigliano.

Un appuntamento fisso ormai per la vita montalcinese è caratterizzato dalla Sagra del Tordo che si svolge l'ultima domenica di Ottobre. Si tratta di un'importante rievocazione storica di un torneo di tiro con l'arco tra i quattro Quartieri della città (Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio) che rammenta le cacciate al cinghiale dell'epoca medievali, mentre un lungo corteo con sontuosi costumi dell'epoca si snoda per le vie cittadine, accompagnato dalle musiche e dai balli popolari del gruppo folcloristico “ Il Trescone”.

Abbiamo citato Buonconvento....ebbene c'è un detto che circola da qualche anno(circa un migliaio) a proposito di questo bellissimo borgo......dovete sapere che la via Francigena costituiva per il Medioevo una fonte inesauribile di affari,profitto,benessere.Lungo questa via si svilupparono,in breve,centri che con le loro mura potevano dare un sicuro alloggio ai pellegrini,ai mercanti,ai venditori di denaro che si spostavano lungo questa via diretti,o di ritorno dalla visita ad Avignone..anche Arrigo VII di Lussemburgo re di Germania e imperatore del Sacro Romano Impero, fece sosta nella zona dove poi improvvisamente morì.Da allora esiste il detto"Buono il Convento,cattivi i frati!!!!" Per arrivare a Buonconvento dovremo passare per Colle Malamerenda,circolano strane storie sulle merende...questa è forse quella che più si avvicina alla realtà.... http://www.ilpalio.s...sonaggi/P8.ashx
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#90
cpaolo67

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Prenotato :mavieni: !!! Confermo mia presenza con figlia e figlio al seguito (moglie assente per lavoro)! :)
Arriveremo sabato verso ora di pranzo e ripartiremo domenica dooooopo l'ora di pranzo!!!
Vivo ogni giorno sperando che il bambino che ero, possa apprezzare l'uomo che sono diventato.

#91
metaoui

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Benissimo,cpPaolo67,vedrai che il viaggio,una volta che avrai oltrepassato Firenze :ciapet: :ciapet: :ciapet: ,ti sembrerà rilassante con un'atmosfera di una volta,con colori e paesaggi da favola in qualsiasi stagione. :mavieni:
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#92
metaoui

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Carissimi amici sono particolarmente orgoglioso di comunicare che la cena di Sabato del Raduno Nazionale Terre Senesi si terrà nei locali della Nobile Contrada del Bruco.Ne visiteremo i locali,il territorio ed il Museo.

"Cor Magis Tibi Sena Pandit"è l'iscrizione che chiunque può leggere su una porta della città,cioè Siena ti apre un cuore...più grande della porta che stai attraversando,e Siena ha mantenuto fede all'iscrizione.....questa è la risposta che ho avuto e che vi giro:


Caro Fabio,

Ti confermo la disponibilità ad ospitare i tuoi amici per sabato 20 ottobre a cena.
Il programma della serata sarà:
- Accoglienza del gruppo in piazza San Francesco, con orario da stabilire, da parte di un/una contradaiolo/a che accompagnerà le persone per una visita guidata della contrada e del suo territorio.


- aperitivo in giardino se il tempo lo permette ,altrimenti al chiuso
- cena nei locali della contrada con il seguente menù:
Antipasto tipo toscano
Tagliatelle con cinghiale
Pappa al pomodoro
Cinghiale in umido
Salsicce con fagioli all'uccelletta
Formaggio con miele
Castagnaccio
Cantucci con vinsanto
Acqua e vino
Amaro o grappa
Caffè

Possibilità di pasta in bianco da comunicare preventivamente.

Il costo di tutto quanto sopra descritto, a titolo di rimborso spese, è di 25,00€ a persona.
non sono previste variazioni al menù ( non siamo un ristorante e non ho possibilità di variare e quindi richieste tipo io non mangio quello o quel l'altro, mi prepari un'altra cosa? La risposta sarà un "cordialissimo" NO!) e non sono previste gratuita o riduzioni.

Roberto Falchi
Economo della Nobil Contrada del Bruco




Abbiamo sforato di due euro il prezzo che avevo pubblicato nella pagina iniziale di presentazione del raduno,ma leggendo attentamente tutto il messaggio........ne troviamo la spiegazione!!!!!!.
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#93
monivent

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Semplicemente FANTASTICOOOOOO!!!!
Grande, Metaoui!!
Non vedo l'ora di partire!!!!
"Cantami, o Diva, del Pelide Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco generose travolse alme d'eroi, e di cani e d'augelli orrido pasto lor salme abbandonò (così di Giove l'alto consiglio s'adempìa) da quando primamente aspra contesa disgiunse il re de' Prodi Atride e il divo Achille"

#94
fabiobologna

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Idem con patate!

#95
Gigione

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Idem con patate!



Mo non cominciamo a pretendere variazioni al menù, ti hanno appena detto che non sono previste :prrr:
ah ah
ciao
Ciao, vi butto li un altro paio di palindromi:
E' Corta E Non E' Sadica E Non E' Acida Se Non E' Atroce
I Cani Pseudonani Minano Due Spinaci

#96
metaoui

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tanto per non farci mancare nulla........nella giornata di Sabato,giustamente dopo pranzo visiteremo Pienza,alcuni cenni.........


Pienza nel Passato



Immagine inseritaIl borgo che vide i natali di enea Silvio Piccolomini e che doveva sparire non abbena sarebbe sorta Pienza, si chiamava Corsignano ed era una roccaforte senese. Alcuni documenti intorno al Mille ci testimoniano la sua storia nelle vicende guerresche delle città maggiori vicine. Nel 1251 il paese fu coinvolto nelle lotte fra Guelfi e Ghibellini e sono del 1269 alcune gravi questioni con un ricco proprietario di nome Bertoldo che aveva tagliato i viveri agli abitanti del borgo. Un documento del 1393 ci assicura come la gabella da pagarsi a Siena fosse cambiata da cera in denaro onde fare un Palio. Di Corsignano restano pochissime tracce sulle mura e nella via Gozzante e una chiesa romanica a tre chilometri da Pienza.

Pienza è l'unica cittadina dei dintorni della quale si possono contemplare chiaramente i natali: fu fatta edificare, su piano regolatore, dal Papa Pio II - Enea Silvio Piccolomini - non appena salì al trono pontificio, nel 1558. Alta sulla valle dell'Orcia, guarda ad oriente il monte si cui sorge Cortona e i tre laghi ( Trasimeno, di Chiusi e di Montepulciano), e a sud il Monte Amiata e , circondata dalla Valle dell'Orcia, domina Torrita, Asciano, S.Giovanni d'Asso e i colli del Chianti. Pienza sorse in poco più di tre anni e prese il nome da Papa Pio II. Questo Pontefice volle far sorgere l'elegante cittadina perché fosse luogo di riposo per sé e per la sua corte: egli fu contento dell'opera dell'architetto e non si rammaricò che gli avesse presentato dapprima un preventivo non rispondente al vero ed anzi, compiaciuto, scrivendo al Rossellino, affermava: "alla tua menzogna si deve, Bernardo, se questi nobili palazzi.... questa chiesa che tutto il mondo ammira...- continua il Pontefice - hanno potuto avere compimento".

Pio II voleva anche convogliare le acque del Vivo, e scaricarle nell'Orcia per formare un grande lago artificiale - come ci narra il Campano biografo di questo pontefice e scrittore della sua Corte per creare un vivaio di pesci e per una difesa contro i nemici. Proprio sotto Bagno Vignoni , dove il Papa voleva deviare le acque, già pare che gli Etruschi avessero fatto delle opere di scolo molto sapienti ed oppurtune. Il lago che Pio II voleva creare, non vide mai la luce. Pienza accolse dunque questa Corte di prelati umanisti e cultori del bello e conserva il riflesso di quella vita rinascimentale che si viveva a Roma.

Per la sua posizione, la cittadina ebbe un ruolo di grande importanza nelle guerre che videro incrociarsi in Toscana e nel senese le armi medicee e quelle imperiali con quelle francesi unite alla repubblica di Siena in Montalcino (1550-60) e fu saccheggiata quindici volte. Passò sotto ai Medici e seguì le sorti della altre città Toscane. Si ricordano inoltre i saccheggi che i tesori di Pienza subirono, sotto il dominio napoleonico. Enea Silvio Piccolomini, salito alla dignità pontificia col nome di Pio II, incaricò Bernardo Rossellino, architetto e scultore fiorentino, discepolo di Leon Battista Alberti, di rinnovare l'urbanistica dell'antico e povero borgo di Corsignano nella rinascimentale cittadina di Pienza; la quale, ideata tra il 1459 e il 1562, accentrata intorno alla piazza principale, serba i segni della rapida ed affrettata fioritura.

Intorno alla piazza centrale ruotano il Duomo, il Palazzo Piccolomini, il Palazzo Borgia e il Palazzo dei Priori. Altre case e altri palazzi furono poi costruiti attorno agli edifici principali e sparsi per le strade di Pienza, fabbricati con gusto e materiale affini alle costruioni del Rossellino, sotto la sorveglianza dell'architetto Pietro Paolo del Porrina, senese. Le costruzioni hanno uno stile di derivazione albertiana, frammisto a motivi di gusto più antico.

l Palazzo Piccolomini di Pienza, residenza estiva di Enea Silvio Piccolomini, Papa Pio II, è un primo esempio di architettura rinascimentale.

Edificato nel 1459 dal noto architetto Bernardo Rossellino, allievo di Leon Battista Alberti, attualmente si presenta al massimo del suo splendore sia esternamente che internamente grazie all’importante e recente intervento di restauro.

Il complesso architettonico si presenta come la realizzazione dell’ambizioso progetto umanistico di città ideale di Pio II.

La famiglia Piccolomini ha abitato il Palazzo fino al 1962, anno in cui la proprietà passò per testamento all’Ente morale di Siena Società di Esecutori di Pie Disposizioni. Oggi è parte integrante del centro storico della città di Pienza, uno tra i migliori conservati della Toscana
Enea Silvio Piccolomini Papa Pio II 1405-1464

Enea nasce a Corsignano il 18 ottobre 1405 da Vittoria Forteguerri e Silvio Piccolomini.
Studente in giurisprudenza nello Studium di Siena, fin da giovane si dimostrò uno studioso brillante ed assiduo: a questo periodo giovanile risalgono le elegie Ad Cynthiam eil carme latino Nymphilexis.
Nel 1431 è il segretario del cardinale Capranica al Concilio di Basilea. Compie numerosi viaggi in tutta Europa come ambasciatore e segretario di cardinali. Nel 1444 entra nella corte del re Federico III, per il quale scrive la famosa novella De duobus amantibus. Questi anni si rivelano particolarmente fruttuosi anche dal punto di vista letterario: Enea compone la commedia Chrysis, e le opere De curialium miseriis e De ortu et Romani auctoritate Imperii.
Il 19 aprile 1447 è nominato vescovo della Diocesi di Trieste e nel 1450 riceve la nomina di Vescovo di Siena. Nel 1452 celebra il matrimonio Eleonora di Portogallo con Federico III d’Asburgo. L’incontro dei due sposi promessi avviene a Siena, presso l’Antiporto, dove esiste tuttora la colonna commemorativa.

Molto probabilmente avremo l'opportunità di fare una foto con la "scorpioncina"all'interno della piazza principale,in alternativa la faremo noi........e alla "scorpioncina"......glielo raccontiamo!!!!! :mc: :mc:
Il mondo è un libro, ma se non viaggi ne conosci solo una pagina(Agostino d'Ippona).....ed io ho viaggiato, tanto.

#97
Nicola Ventura

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Pienza è fantastica... ma se devo essere onesto ogni volta che mi capita di andarci la prima tappa è Zazzeri. il resto viene dopo. :ph34r:

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metaoui

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Zazzeri,il famoso antiquario erede della nobile famiglia medioevale? :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
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#99
Gigione

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Ciao Fabio, per prima cosa comunico la partecipazione al raduno anche di mia sorella e mio cognato, quindi la voce che mi riguarda diventa "Gigione + 3 (sab-dom)".
Altra cosa, visti gli abbondanti pasti ravvicinati stiamo pensando di saltare il pranzo del sabato, nel senso che vorremmo tenerci leggeri con un panino, altrimenti la sera faremmo cattiva figura, quindi ci segnamo per la cena di sabato (al Bruco) e il pranzo di domenica (Castelnuovo Dell'Abate), ma non per il pranzo di sabato (Barrino di Montisi).
Ti ringrazio per il gradimento della battuta con Fabio (oh, ma se vi chiamate tutti così io che ci posso fare).
A presto
Ciao, vi butto li un altro paio di palindromi:
E' Corta E Non E' Sadica E Non E' Acida Se Non E' Atroce
I Cani Pseudonani Minano Due Spinaci

#100
metaoui

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Benissimo,Gigione,chiunque tu porti è il benvenuto,se poi si tratta di tua sorella e tuo cognato.....il benvenuto è DOPPIO!!!!!

Va benissimo anche se decidete di non seguirci all"Ombelico del Mondo,il Barrino di Montisi",non sarete gli ospiti dei signori Gianluca e Davide,rinuncerete alle specialità della signora Cristina :muro: .....ma tant'è......decidete tranquillamente che cosa è meglio per voi....... mi devo ricordare di dire chi verrà di non riferire quanto si mangia bene...... :mavieni: :mavieni:
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